martedì 15 gennaio 2013

Pit Stop " In attesa di rinnovare la patente scrivo..."


"In attesa di rinnovare la patente scrivo..."



Con le mani strette al volante dell’auto, sentì il collo cedere sotto la testa pesante. Lasciò che sbattesse sul clacson. Il veicolo risuonò. Confusione, frastuono di forti emozioni, più forti del clacson ancora sonante. Mario avrebbe pianto volentieri, ma da sempre una legge tutta sua decretava che un uomo piange solo in occasione della morte della madre, è questo era già successo. 
Guardò la strada davanti a se. La linea che segnava lo STOP sull’asfalto gli si frantumava davanti, da bianco il colore andava il rosso e le lettere che la componevano si scambiavano veloci di posto, come sotto le dita esperte di un prestigiatore. 
Ottant’anni compiuti ieri Mario, la patente scaduta, il rinnovo negato. 
Si ricompose nel corpo e nello spirito, mise in moto e parcheggiò l’auto nel primo posto disponibile. Nel cortile del palazzo invecchiato con lui, la bicicletta dei giorni da fornaio, tanto, troppo lontani. Così atletico da sorprendersene la inforcò. Andando, andando...

Copyright tutti i diritti riservati ©





sabato 12 gennaio 2013

Da 1000 a 4000 battute spazi inclusi "Mille battute per una foto"



"Mille battute per una foto"

In un tappeto di nebbia quella mattina appoggiò occhi e pensiero. Dovette però prima spannare i vetri della finestra grande, quella del salotto buono, dei pranzi di festa, delle ricorrenze. Vieri tornava poco a sul paese. Spazzi immensi, smog e brulichio incessante sui marciapiedi grigi, erano da anni il suo pane quotidiano. Tra colonne di cemento armato come palazzi, bus sotterranei, lunch stradali, il suo vivere. Era ricco Vieri apprezzato, un carniere di donne da chiamare al bisogno, un attico nel centro di Manhattan che sfiorava il cielo.

Il salotto odorava di caminetto spento, e un sibilo di tramontana veniva giù dalla cappa annerita. Prese la legna nuova e con un po’ di giornale appallottolato e il tizzone rimasto dalla bruciatura della sera, ridette vita alla fiamma. Non ci volle molto a far scappare il vento da dove era venuto. 
Tornò alla finestra, ora occhio pulito sul paesaggio. Il tappeto di nebbia si era alzato in volo, i colori prendevano forma e le linee distinzione. 
Occhi e pensieri, rimasero nella stanza.




Copyright tutti i diritti riservati ©



venerdì 11 gennaio 2013

Scattiscritti "...bicchieri vuoti..."


"...bicchieri vuoti..." foto di Samuele Calamassi


Nei bicchieri vuoti annegavano le parole. 
Nel silenzio degli sguardi 
London...
nell'odore di tè alla vaniglia
di caffè riscaldato. 
In vetrina 
come abiti in saldo. 

Un cane e un gatto
 sul divano di pelle stinta
 pisolavano
in attesa
dello loro scontato rientro.


 Copyright tutti i diritti riservati ©

 





Pit Stop "Mi prudono i pensieri"




"Mi prudono i pensieri" ( Schulz)


Pioviggina, non è freddo, i colori dell’aria grigeggiano. Dice una frase di Schulz: “Mi prudono i pensieri”. Mi piace! 
I pensieri mi si accatastano, cadono, tornano al loro posto. Vorrei chiudere gli occhi e vedere solo nero, quel nero che il resto annienta che la mente chiude che il tutto fa tacere. Nello specchio d’acqua una favola di mondo s'immerge. Mi commuovo alla visione e con la fantasia lì mi trasporto. Potrei tentare di aspettare il meglio, che da qualche parte di certo si nasconde, potrei provare a crederci ancora, qualcosa di buono in agguato dev'esserci...Provo a chiudere le palpebre, a debellare anche quel nero appena bramato, a tatuarmi quest' immagine nei pensieri. Ciò che resta non so…


Copyright tutti i diritti riservati ©
Lago di Bled, Slovenia