sabato 28 settembre 2013

Pit Stop " ...speranze..."


"...speranze..."

 
 "...si viaggiare, rallentando per poi accelerare, evitando le buche più dure e di notte con i fari illuminare..."

Da quella panchina del parco, dove la città fatica ad entrare, scaldata di striscio dal sole di giugno, guazzata da novembre, irrigidita da febbraio, seduti composti sempre ci confesseremo che: il viaggio ci terrà lontani da l'inaridirsi del tempo insieme trascorso, dall'abbrutimento che le circostanze quotidiane comportano. Il viaggio; una parentesi, un inizio e una fine, uno spostamento dei nostri corpi, delle nostre menti, un rinnovato ossigeno per il nostro spirito. Paesaggi nuovi da mandare a memoria, arte e cultura da mettere in circolo, sconosciute lingue da codificare. Ad ogni partenza e ritorno su quella panchina faremo il punto della situazione, come un rito, un appuntamento, che come il viaggio mai potrà mancarci.

Dina e Ermanno i nostri nomi, un po' desueti, ma la nostra età anagrafica sa sola spiega. Pensionati fortunati, una bella mesata in due, la gioia di godersela insieme, i cervelli in salute ancora febbricitanti di idee, una passione condivisa, che appunto ne “il viaggio”, trova la sua collocazione.

Adesso siamo li, nel luogo del rito, dove ogni spostamento inizia e finisce, a buttar giù il prossimo incontro con tutto quel mondo sconosciuto in attesa, non più tale al nostro rientro. 
Tu Ermanno, nulla al caso, compri guide turistiche delle migliori edizioni, scandagli la rete in mirate turistiche ricerche, organizzatore  preciso nel tuo DNA. 
Io Dina, potenza decisionale dei due, scelgo la meta, la stagione di partenza, per via di quel mio intuito che porta prima l'anima nel luogo prescelto e da poi, in caso, l'assenso al resto di seguirla.
Un nastro di seta, una treccia di fiori, una catena di salice ci unisce. Da tempo, nel tempo. 
Nessun alterco o litigio anche dai toni più  accesi, potrà mettere mai in discussione il fare di entrambi…

...a te, a me, a noi...


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Scattiscritti "Conversazioni"



“Conversazioni” foto di Enrico Carcasci


 

"Conversazioni"

“Pronto” 
“Dimmi?” 
“Mi sono lasciato prendere ” 
“Da cosa?” 
“Dal tempo” 
“Quale?” 
“Il nostro…”


 

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venerdì 27 settembre 2013

Da 1000 a 4000 battute spazi inclusi " Caramelle"



"Caramelle"


Quando Gianni andava a pranzo da suo padre era sempre una goduria! Però si sa, una cucina all’antica come quella dei suoi, lascia in bocca sapori talvolta difficili da digerire, dissuadendo da ogni idea di colloquio dopo pasto. Una caramella al gusto di limone può in parte attenuare il fastidio, garantire un alito passabile. 
Gianni scartò, mise in bocca, il parallelepipedo dolce e   rettangolare, piano si sarebbe sciolto, avrebbe compiuto il suo dovere. 
Con passo da sfilata, tacco dodici, un sorriso di occhi, un ammicco della bocca e una minigonna mozza…caramella, Anna attraversava la strada, gli andava incontro. 
Una visione, un sussulto, un battito di cuore accelerato, e quel salva alito e conversazione, si trasformò nella bocca di Gianni in un corpo estraneo di cui disfarsi in fretta. 
Succhiò avido, cercando di appropriarsi dell'estratto di limone, morse isterico, trattenendo a bocca chiusa il rumore dei cristalli di zucchero che sotto i denti si frantumavano. Ridurli in piccoli frammenti divenne una priorità. Quelli più grossi rimasti presero la via dell’esofago grattandogli la gola. 

Quando Anna gli stampò una bacio al rossetto ciliegia sulla guancia di destra e poi su quella sinistra, l’operazione caramella era con successo conclusa.



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giovedì 26 settembre 2013

Scattiscritti "In tre per tre"

"In tre per tre..." foto di Enrico Carcasci



In tre per tre, passi e discorsi si snocciolavano, nel rituale dell’andata, del ritorno, per interrompersi alle mete per poi riprendersi alle nuove ripartenze.
Fitto fitto in tre per tre s’ascoltavano. Peccato che nel tragitto del tempo che passa, resti il troppo parlare, se ne vada l’ascolto… 







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