martedì 30 dicembre 2014

Pennellate di parole..."Nella tela nulla temo."



 
"Giubbe Rosse" di Mario Brandaglia


 "Nella tela nulla temo."
 

Mi immergo negli incontri che la vita mi consegna.. 
Nulla al caso lascio. Tutto tengo se ne vale la pena. Quando movimento le labbra ho già in bocca un pensiero in consegna. Ho bisogno che qualcuno mi ascolti, replichi se vuole, volendo mi irriti col suo rispondermi. Fa parte del gioco del condividersi. Certezza di un colloquio, insicurezza che faccia al caso nostro. Nei colori di una tela mi dipingo, vivo, vado, dove il pennello mi mette. E’ un luogo antico quello scelto. Ad ogni rinnovato giorno luccica, mette futuro accanto al suo passato, accoglie il passante, abbraccia caloroso l’affezionato. Quando ho bisogno e sento è lì che vado. Sto in mezzo alla bellezza, mi costruisco nel presente il ricordo per domani. Sorrido, sorridono, lo scambio è alla pari, il tempo ognuno lo spende come può, lo distribuisce parco, lo regala con istinto. Fermo in un’età mi pennello. Verranno giorni che ancora non conosco, fastidiosi affanni a mettermi rughe in volto, a diradarmi ancora un poco i capelli sulle tempie. Nella tela nulla temo. Sarò come voglio, loro come me saranno. In colore e tratto imprimo, ciò che la mente dissolve… 



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Pit Stop "Cielo, tinte e parole..."

"Cielo, tinte e parole..."


Ho fermato l’auto. I colori incalzavano, toglievo gli occhi dalla guida, li portavo su di loro, stavano nel cielo della sera, mi anticipavano. Un vecchio cd di Adelmo nell’autoradio, una mia personale interpretazione canora a fil di voce lo accompagnava.
Ho spento il motore, lasciato la musica. Tutto quel caos di tinte in alto mi acchiappava. Le une sovrastavano le altre, gareggiavano per primeggiare, volevano attenzione. La mia. Non avendo né penna né foglio per fermare quel caos in parole, ho dato vita ad uno scatto, con il mio telefonino desueto, senza occhiali, senza sapere ciò che sarebbe uscito.
Vedersi in un cielo, sentirsi dentro, immersi nel nero dove spesso stiamo, guardinghi a quel raggio di luce che squarcia, sempre, mette speranza in circolo, prospettive in moto. A volte basta poco per avere a portata di mano un’immagine di se: un cielo complice, un viaggio senza fretta, la forza e il desiderio di fermarsi a riacciuffarsi un poco.
Un fiotto di lacrime, giusto il tempo di riempire gli occhi, di ricacciarle in gola.
Succede, capita. La solitudine della guida apre la strada al pensare. La strada che sotto le ruote scorre il pensare porta via.
Ho messo in moto, riposto il cellulare, riportato l’attenzione al viaggio.
Cielo, tinte e parole, già erano dietro di me…



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Tramonto alle Certame foto di Giovanna Vannini



lunedì 29 dicembre 2014

Impressioni in penna..."Guarda con i miei occhi" di Carlo Mugelli


Le mie “impressioni in penna” nascono dal desiderio di far migrare nella scrittura quello che l’anima ha visto, digerito, rielaborato. Perché a modo mio resti…


"Guarda con i miei occhi" di Carlo Mugelli


Carlo Mugelli di professione medico geriatra, di passione, necessità, scrittore. Ne ha bisogno, gli viene spontaneo. Senza curarsi troppo dello stile affronta la pagina bianca, la riempie, racconta, andando a ripescare nella memoria ciò che più di altro teme possa andare perduto. Nel suo scrivere di pancia l’aspetto scientifico del mestiere di medico si mescola, si intreccia, con quello umano; che mai dovrebbe mncare, che spesso latita, e che attraverso il "sentito” di Carlo non puoi che consacrante tutta la sua importanza. 
In “Metà uomo e metà dottore”(fatica narrativa prima di questa letta senza ancora averlo conosciuto personalmente), c’è una sorta di “reticenza di penna”, un tenere tra quella e lui la giusta distanza, come se il riconoscersi nella veste di “scriba dell’animo” lo mettesse in soggezione. 
In “Guarda con i miei occhi” questo non accade. Qui si lancia, si abbandona alla scrittura, si spiega, ci spiega: la malattia, la diagnosi, le sue vittorie, le sue sconfitte, e quel doveroso sapersi rapportare con il paziente come essere unico, irripetibile. Condotti per mano, aiutati da un linguaggio fruibile a tutti, Carlo ci accompagna nelle sue storie vere, alcune brevissime, non perché non abbia voglia di spenderci una pagina in più, ma perché il ricordo, l’emozione raccolti, talvolta sono cosi intimi da faticare a uscire allo scoperto. 
A chi scrive succede. 
Medico, paziente, malattia, affetti famigliari, questi gli elementi presenti in ogni racconto, punti saldi, fondamentali per capire cosa significhi fare il medico con passione e cognizione, come possa la malattia stravolgere la vita, quali siano le reazioni e le risorse diverse e conducibili ad ogni singolo malato, a seconda della familiari che lo circonda, delle aspettative dell’uno e degli altri.  Non c’è buonismo, né pietismo in questo libro ma le cose così come stanno, come vanno, come si sono avventate, tracimate, risolvendosi, o non facendolo affatto.  
Storie di persone che portano un nome, un cognome, un vissuto, a cui nessuna narrazione potrà mai cambiare destino. 
“Guarda con i miei occhi” 
Con quelli di Carlo 
Dei suoi malati 
Con i nostri

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sabato 27 dicembre 2014

Impressioni in penna..."Teatro in scatti" Corrado Frullani in mostra a Montespertoli


 Le mie “impressioni in penna” nascono dal desiderio di far migrare nella scrittura quello che l’anima ha visto, digerito, rielaborato. Perché a modo mio resti…



"Teatro in scatti" Corrado Frullani in mostra a Montespertoli




Corrado Frullani, “Album Teatro” mostra fotografica al LOFT19, spazio del Circolo Fotografico Fermoimmagine Montespertoli, spazio per la memoria, luogo in paese per il paese, dove incontrarsi, condividere, raccontarsi e raccontare. 40 le opere in fotogramma di Frullani, scatti di scena, di attimi rubati all’espressione, al movimento dei corpi, ai musicisti ai loro strumenti, alla musica che nella foto risuona. Piccolo il formato volutamente scelto per le stampe, così che gli occhi posandosi ne  catturano l’insieme, si beano, per poi frammentare, rivedere e  “sentire”i particolari in esse contenuti. Nelle immagini di Corrado la poesia del teatrare. Egli è maestro nel cogliere, impressionare in immagine, i colori della scena, l’attore nel suo mestiere esaltandone le capacità col bianco e nero. Fotografie sfocate dove serve, per metterne in ribalta il dettaglio acchiappato. Attese del prima della prima rubate dall’obiettivo, silenzi e pause di scena che prendono parola in un "clic". Tanti fotogrammi per tanti racconti, per un unico, grande, affettuoso e reverente omaggio di Corrado al teatro per il teatro. 
 Un bel via vai di gente e di interesse in questi giorni a cavallo di una festa e l'altra, per questa particolare mostra che si protrarrà fino al 6 gennaio 2015, al LOFT19, nel nostro paese, per una Montespertoli sempre più…VIVA!!!

Il Circolo Fotografico Fermoimmagine c’è!!! 
 (socia Scrittora&amica del Circolo)  


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Mostra fotografica Album teatro di presso il LOFT19 Montespertoli foto di Valentina Canuti





mercoledì 24 dicembre 2014

Scattiscritti di Capodanno "Affacciati"





"Affacciati" foto di Marco Galeotti



Affacciati: 

c’è uno specchio d’acqua, un cielo terso e raggi che l’illuminano. 
Prova a immergerti nel sereno dopo la tempesta. 
Chiunque tu sia ti abbraccio 
ti stringo forte
ti porto negli occhi per l'anno a venire

Auguri...               

                               

lunedì 22 dicembre 2014

Scattiscritti di Natale..."Radice...vento..."



 "Radice...vento..." foto di Giovanna Vannini



 Il vecchio, il nuovo. Radice l’uno, vento ancora l’altro. 

Olivi foto di Giovanna Vannini
Ma i tronchi si affiancano e le chiome si intrecciano. 
Cosi fanno gli anni: uno parte, l’altro arriva. 
Ma passato e presente si mescolano, continuano una storia. 
La tua. 
Per sempre auguri , auguri per sempre