giovedì 16 aprile 2015

Pit Stop "Lontano"

"Lontano"
 

Portami lontano
dove l'onda gorgoglia
la cima trafigge il cielo
Portami lontano
in un dove qualunque
dove il pensiero tace
dove resetto il troppo detto
fermo il gran fatto
Chiuderò gli occhi alla partenza
li riaprirò forse al dopo arrivo
per richiuderli ancora
se di riposo non sarò sazia.
Portami lontano
dove il qui s'annienta
dove il poi non si immagina
Chissà che in quel dove
riesca a sopportare l'idea del ritorno.



martedì 7 aprile 2015

Pit Stop "Fatica"

"Fatica"

 

Fatica. 
Voler essere 
ed è 
Andare 
e stare 
La schiena duole 
porto il respiro in fondo 
il giorno è in sole e vento 
Metterò gli abiti del dopo sonno 
metterò in moto il fare 
comunque 
come deve 
come tocca 
Chiamo i maghi a raccolta 
per la mia sparizione 
Di fantasia 
volo



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lunedì 6 aprile 2015

Pennellate di parole...per Susanna Rigon "Prima di te"

"Prima di te"



Susanna Rigon pittrice, artista, aritgiana



 Quando lasciò la stanza non rimasi solo, sarei stato con lei dovunque, comunque, andasse. Nella sua valigia, unico nido che Lei mai avesse avuto e avrà, la compagna di quella che qui ti mostro, così, tanto perché, nel caso in cui, tu dovessi imbatterti in Lei e nel suo bagaglio, tu sappia, tu sia consapevole che... prima di te, io, fui. 

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domenica 5 aprile 2015

Pennellate di parole... per Domizio Poggiarelli "La realtà è un pretesto"




"La realtà è un pretesto"

Pittura di Domizio Poggiarelli
 
Mi raccontò dei suoi ritorni. Il volto gli andava in movimento, gli occhi in colore e la bocca in smorfie da buono. 
Mi disse che sedeva dinanzi alla fiamma dei ceppi quando è gelo, al fresco del dopo tramonto quando è calura. 
Mi narrò del suo mandare a memoria il visto, di come a modo suo quel suo sentire, lasciava migrare in tela. 
Si accese tutto in quel raccontare, e ogni pennellata già data parve rinnovarsi in quell’attimo. 
In silenzio ascoltai, come dovrebbe essere ogni volta che si ignora e ci vien dato modo di apprendere l’altrui. 
Poi facendo mio il suo così scrissi:

“ Non la puoi fermare Ortense, lei è gazzella nelle gambe e usignolo nella voce. Soffre le mura, il grigio che le tinge, l’odore che tra quelle stanzia. 
Ortense, capelli lunghi che le accarezzano i fianchi, bianche tuniche che le coprono le forme. 
Ci conoscemmo in un giorno fatto di tinte, si incalzavano a vicenda, si prendevano per mano, mentre l’azzurro del cielo le agguantava tutte mescolandosi con loro. 
Ci sedemmo su un prato rosso, passeggiammo su un viottolo lilla, finimmo alle pendici di un promontorio arancio.

Non l’ho più vista dopo quel dì in colore, avrei voluto ma non fu. 
Di lei si narrano novelle in tavolozza.”

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Domizio Poggiarelli in mostra presso lo spazio espositivo Imago Via Sonnino, 27 Montespertoli (Fi) 
dal 4 al 12 aprile 2015

sabato 4 aprile 2015

Pit Stop " Nessuna goccia è mai all'altra uguale."

"Nessuna goccia è mai all'altra uguale."


E così dopo essermi contata le rughe del volto, infilate le dita nella bianca chioma, allo specchio del bagno sorrido, alla strada percorsa fin'ora ripenso. Un passato certe volte pesante, che sulle spalle spesso pesa, un futuro parecchio incerto, che sulle punte dei piedi saltella. Mentre il piumino della cipria compatta manda in colorito il volto, e la matita, chiara per l'iride, grigio fumo per la palpebre, mettono in risalto gli occhi, scuoto la testa. Mi dicono che ho uno sguardo che si nota, perfora,mette in soggezione, dicono sia una mia forza.
E allora ogni mattina fortifico.
Il gatto mi miagola vicino, reclama la sua colazione, mi consegna la sua dose di fusa prima che me ne vada.
Cosa farò da grande? Difficile metterlo in lista. Cosa voglio? Ardito aver l'ardire di chiedere.
Resto nel qui, resto nell'ora, non son certo momenti da obbiettivi importanti, da desideri corposi.
I riccioli stamattina sono in crespo, colpa dell’umido, l'acqua sciacqua con foga l'asfalto, porta giù terra dai cigli in mezzo alla strada.
Uscita apro l'ombrello, silenzio un attimo, ascolto la pioggia che cade.
Nessuna goccia è mai all'altra uguale.