martedì 26 maggio 2015

Impressioni in penna "Sei la mia vita" di Ferzan Ozpetek



Le mie “impressioni in penna” nascono dal desiderio di far migrare nella scrittura, quello che l’anima ha visto, digerito, rielaborato. Perché a modo mio resti…


"Solo un uomo"


Il coraggio di raccontarsi, di mostrarsi così nudo da essere scomodo. Il coraggio di specchiarsi suo malgrado nel dolore, per consegnarcelo tutto, così com’è, senza smancerie, senza filtri, nel silenzio raccolto che soltanto lo scrivere come poco altro riesce a dare.

L’uomo Ferzan Ozpetek e il suo libro, le sue pagine scritte come atto d’amore, perché si sappia che dietro le luci di ogni ribalta c’è sempre e comunque una vita comune, da godersi quando è possibile, da piangersi quando meno ci si aspetta. “Sei la mia vita” lontano dai set, ad un passo dal cuore, un cuore che soffre, che si batte, che spera, che è pronto a precludersi il futuro in mancanza dell'amore. 
Senza nessuna velleità di volersi far  passare per scrittore, Ferzan fa del diareggiare un manoscritto, come se in questo preciso momento in cui il dolore lo mette davanti al coraggio di affrontarlo, sentisse la necessità, il bisogno di farsi "ri-conoscere" solo e soltanto come uomo, uomo innamorato della vita, del Suo uomo. 
Così tra le pagine amore e solo amore: per il suo lavoro, per le storie davvero incontrate con maestria fatte migrare in pellicola, per tutto quel genere umano con un nome e cognome all’anagrafe  diventato  personaggio nelle sue sceneggiature. Amore per Lui, il suo Lui, onnipresente, confidente, custode, punto fermo, cardine, motivo, di questa dichiarazione d'amore in manoscritto. 
Mi piace, ringrazio, sono onorata, da spettatrice, da lettore! 
Nella sua prossima opera in pellicola non ho dubbi, mi siederò con attori e troupe al tavolo della grande cucina, quella vera, che va in scena ogni volta, mi fermerò in chiacchiere con le maestranze, mi godrò le risate e i silenzi (pochi), del dopo pranzo domenicale. 
E se come scrissi e forse lui lesse, qualcosa di “Allacciate le cinture" mi sfuggiva, con questo libro, credo di averlo acciuffato!

Ora però, silenzio, c'è bisogno di quiete che provi ad attraversare la tempesta. Gli amici, quelli veri, sapranno aspettare.

Noi anche. 
C’è un tempo per tutto. 
Questo era quello dello scrivere. 
Grazie Ferzan


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