venerdì 28 ottobre 2016

Impressioni in penna... Youth ( perchè anche i film come i libri non scadono)

Le mie “impressioni in penna” nascono dal desiderio di far migrare nella scrittura, quello che l’anima ha visto, digerito, rielaborato. Perché a modo mio resti…


Non facile, poeticamente travolgente, musicale, lento. Di quella lentezza necessaria, che lascia il tempo per l’ascoltarsi, per capirsi piano, pianissimo, se si vuole a farlo, se si ha voglia di verificare cosa di noi c’è in ciò che stiamo guardando. 
Youth lo devi macinare fotogramma per fotogramma, fino in fondo, ben oltre i titoli di coda. Fa parte di quella precisa categoria di pellicole che posticipa l’alzarsi dalla poltroncina del cinema. Perché è proprio mentre passano i titoli i coda che fa la differenza, che probabilmente incontri la tua chiave di lettura. 
Questa la mia… 
Leggerezza, apatia, ironia, morte. 
Parole che contengono un mondo, “il” mondo che diverso ad ognuno appartiene; a seconda di come ci si sente, di come si percepisce, lo si vive. Oppure dal quale ci facciamo vivere. 
Leggerezza…quella che ci offende , che porta con se la paura di essere visti come dei superficiali, che si teme, come la sola che ci rappresenti, che di noi resterà. Credo si possa essere leggeri solo se in fondo, di base, c’è una grande profondità d’animo. 
Apatia è… quella cosa che a volte ci protegge, ci fa da scudo al troppo fare e pensare e prodigarsi, una sorta di antidoto ecco: tiene lontano il caos, fa andare verso ciò che davvero interessa, spesso da non condividersi con nessuno. 
Ironia… un dono, pochi ce l’hanno, io non sono tra questi. Mi riprometto sempre d’imparare. Ho tempo ancora. 
Morte…come l’andarsene dalla vita ancora in vivendi e non come scomparsa fisica. Si può morire pur mantenendo il nostro corpo in vita, come gli possono decidere di farti morire ignorandoti. Morte come il non voler accettare.

Giovinezza, vecchiaia. Dove sta la fine dell’una, l’inizio dell’altra? 
Si può essere vecchi pur avendo futuro a perdita d’occhio davanti, perché la passione manca, la curiosità pure e il cambiamento spaventa. Si può essere giovani quando il passo già arranca, i muscoli vanno verso la resa e il cervello troppe volte ci boicotta. A tenere alto ogni cosa c’è lo spirito: mette benzina in circolo, mette luce dove sgomita il grigio. 
Youth , bel film, da rivedere almeno un’altra volta per cogliere altro e altro ancora. 
Speriamo che Sorrentino col suo elogio alla televisione più volte citato, non abbandoni il grande schermo. 
Ma con The young Pope ha già cominciato.



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martedì 25 ottobre 2016

Pennellate di parole...Le nozze


Theodore Robinson - Sinfonia nuziale – 1892


“Non lo so se voglio”. Nessuno la sentì. Non lo disse. Fu solo oppressione del petto, un far morire con forza le parole in gola. Il velo le nascondeva il volto contrito.
Non di dolore, non di rabbia ma di disgusto. La camminata di Oreste suo padre, era veloce, troppo veloce per quella circostanza. Soltanto perché le frenava il passo, Rosetta benedì l’abito nuziale.
Sotto la tuba, la fronte corrugata, gli occhi a terra, don Oreste tentava di scacciare il troppo pensare. Lucia sua moglie, gli camminava dietro, al braccio del figlio Ettore, distanti quanto bastava, perché nessuno dei due sentisse, il rumore dei suoi pensieri.
Tutti consumarono la strada in silenzio. Anche Viola la più piccola, aggrappata con la sua eccitazione al velo della cugina, quella grande, quella da prendere a esempio, quella da seguirne le orme, tacque per l’intero tragitto.
 
“Non so se lo voglio” Nessuno di nuovo la sentì. Di nuovo non lo disse. Fu ancora oppressione del petto, due volte far morire con forza le parole in gol. Il velo ora alzato, più non nascose il volto contrito.
 
Quando Ermanno la vide varcare la chiesa, si sentì il padrone. 

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lunedì 17 ottobre 2016

Pit Stop O no?

Salgo le scale delle giornata. L'autunno porta meno ore da vivere con la luce. Questo mi disturba. 
Sveglia dalle 5 spalanco gli occhi, mi giro e rigiro, vorrei alzarmi fare ma non mi alzo e non faccio. Resto, rimugino, cerco una posizione che mi riporti un poco nel sonno prima della sveglia canonica. Sono poco impegnata nell'ultimo periodo, ecco perché tutto si amplifica, tutto lievita, tutto è solo in salita. 
Vi succede? Vi capita? Raccontatelo se vi va. Sarà uno scambio mattutino, un ritrovarsi dove non credevamo fosse possibile, un sentirsi meno...strani ecco! Io mi sento da sempre, voi non so.
Ora cerco un'immagine in rete che accompagni queste poche righe scritte di getto qui, direttamente sulla home del blog, cosa mai fatta, sempre un copia incolla dal documento appunti su word.
C'è sempre una prima volta. 
O no?

lunedì 10 ottobre 2016

Pit Stop " 52 quindi"



52 quindi. La boa dei 50 si allontana, quella dei 60 strizza l’occhio. Mi esimo da ogni tipo di festeggiamento ufficiale, del resto non ho festeggiato nemmeno i 50. Non ne soffro, è una scelta, è un modo di sentirmi: il mio. Questo 10 ottobre 2016 è già freschino in gradi e il mio primo mal di testa di stagione, proprio stanotte ha fatto la sua comparsa. Una nottata non dormita, agitata, fredda. Il perché me lo sono domandato, me lo domando. Ci sta che sia per via delle giornate in accorcio, mi mettono modalità depressa, ma è tutto è ciclico, basta saperne riconoscere i sintomi in anticipo, i segnali medesimi, i cambiamenti di fisico e spirito. Tenere a bada, governare. Mi pare il rimedio giusto.
Mi guardo allo specchio forse, da domani saranno 52 e uno. Domani sarà già data passata da mettere a memoria forse ancora, e mi convincerò ancora senza forse, che il dare importanza alle date non è problema mio.
Infatti ora mi alzo da questa postazione scribacchina e vado a fare la spesa; che il frigo piange e davvero non saprei stasera cosa mettere in tavola.
Un abbraccio a tutti e per tutti gli auguri ricevuti e da ricevere. 

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Elaborazione di me medesima eseguita da Beatrice