lunedì 15 gennaio 2018

Pennellate di parole... La Dama in verde

Antonio Donghi 1931 Donna al caffè 





L’avevano vista quasi nello stesso istante in più luoghi: stesso abito, stesso colore, cappello, stesso sguardo, scrutatore e assente nel medesimo istante.
Nei caffè romani dalle antiche origini, la clientela non faceva che bisbigliare di lei. 
Accadeva anche ”Al Grecò”, dove Saverio lavorava come cameriere. Uomo attento e discreto Saverio, di poche parole ma appropriate, capace di ricordare a memoria ogni scambio di battute che gli avventori del locale facevano sulla Signora, oramai ribattezzata “ la Dama in verde”, per via del colore sempre uguale dei suoi abiti, diversi in foggia ma non di tinta. Affascinato dalla Dama in verde, Saverio cercava con ogni stratagemma di carpirne i segreti, valutandone discreto ogni impercettibile mossa, turbamento, quando, a scadenza settimanale ma mai nello stesso giorno, la Dama si fermava giusto il tempo di un caffè, ad uno dei tavolini del locale. 
Facendosi guidare dal suo solo intuito, con una punta di presunzione Saverio confidava di riuscire prima di ogni altro, a dissipare la cortina di mistero che avvolgeva la Dama, ombra irrequieta dei romani caffè alla moda. Solo una scia di fragranza alla verbena, restava di lei e del suo passaggio. Alla dama e al suo profumo Saverio aveva dato un nome: Ester. 


Domenica sera, orario di chiusura. Da sette giorni di Ester nessuna traccia. Un uomo dall'aspetto trasandato e la voce impastata di alcol, entra al “ Grecò”, siede al tavolino a cui solita è sedere la Dama, ordina un whisky. 
Saverio lascia che sia il collega Gustavo a servirlo, mentre lui con una scusa si sposta in disparte per meglio osservarlo, sezionarlo, ricomporlo, nel tentativo di capire chi è, di cucirgli addosso una storia. Minuti e whisky si consumano e  quando sembra che di Ester per quella settimana nulla si sappia, eccola arrivare, di arancio vestita…

martedì 2 gennaio 2018

Pit Stop Prima Luna



Ieri sera c'era la Luna.
Grande Prima Luna del primo gennaio. Ci ha sorpreso tra i rami, era bassa, quasi allungavi la mano ed era tua. Una bellezza pazzesca, un prodigio della natura che si ripete. 

Non dovremmo mai abituarci a certi prodigi, darli per scontati. C'era da fermarsi, accostare l'auto, restare. In silenzio e ammirazione. Lo abbiamo fatto, ma solo per il tempo di uno scatto col telefonino. Impressionare la Luna in fotogramma non rende. Solo chi possiede obiettivi ricercati, forse, cattura la sua maestosità. Ma nulla può competere con l'occhio  a nudo, che si immobilizza e raccoglie in pupilla e iride, l'irripetibile spettacolo se pur ciclicamente ripetuto. 

Basta poco volendo, per stoppare le inquietudini, i problemi, gli affanni, le astiosità e ... sognare... Con quella luce che avvolge, con quel bagliore che si spande nel buio mettendo in ombra persino le stelle. 

Tempo per lo spirito, per i lineamenti del volto che si distendono, per il respiro che "lenteggia"nella cassa toracica, per lo star fermi senza muovere muscolo.
A prendersi Luce, Grandezza, Bagliore...







Prima Luna del 2018 foto di Marco Galeotti

lunedì 1 gennaio 2018

Pit Stop Primo gesto, primo dell'anno...








Quasi un rito, il primo gesto del primo dell'anno: rimozione dei calendari presenti in casa. Stracciandoli in più pezzi vanno nel contenitore della carta. Sui nuovi, almeno quattro, già giacenti da giorni in attesa in quattro punti strategici del mio nido, riporto subito, prima che mi sfugga, le incombenze rimandate ma da cui non posso esimermi, gli appuntamenti fissati nel 2017 per il 2018. 
Mi dà continuità questo fare del primo gennaio, mi toglie quella sensazione provata solo qualche ora fa, del tutto che finisce e del tutto che ricomincia. Perché parliamoci chiaro, siamo sinceri...siamo noi a dare un senso preciso a questo ripetuto, ciclico passaggio, festeggiandolo in qualche modo o solo, comunque, porgendoci una maggiore precisa attenzione. Se così non fosse, e non avvenisse, i calendari si sommerebbero gli uni sugli altri, i mesi pure, gli anni anche. 
Come il nostro passare in terra, che non si ferma se non con... 
Ma forse, auguriamocelo, nemmeno con quella...
Un abbraccio

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