lunedì 23 luglio 2018

Impressioni in penna...Robin Hood firmato Compagnia teatrale L'In Stabile

Le mie impressioni in penna, nascono dal desiderio di far migrare nella scrittura, quello che l'anima ha visto, digerito, rielaborato, perchè a modo mio resti...





Passione, dedizione, affiatamento, professionalità. Tutto questo si è visto a Palazzuolo sul Senio dalla Compagnia teatrale L'In Stabile di Faenza, che di amatoriale ha poco e di professionalità ne ha molta, nel suo Robin Hood. Perché ( parola di attora oltre che scrittora per passione), il teatro amatoriale, quello fatto bene, con cura, con talento, con amore, è "una bellezza per occhi e core...che intender non lo può chi non lo prova..." ( per dirla allo Sommo Poeta). Bravi, affiatati, complici, per uno spettacolo completo, che alterna, senza esagerare nelle tre parti, recitazione, canto e ballo. Numerosi gli interpreti in scena, ben scelti nei ruoli, per raccontarci una storia tanto conosciuta quanto amata, da grandi e piccini, farcita d'ironia, sarcasmo, pathos e una piccola dose d'improvvisazione, che mai guasta, che fa la differenza, che rende una rappresentazione mai uguale a un'altra! Palazzuolo, Feste medievali, Piazza Alpi, palcoscenico perfetto, con la fontana dietro come quinta e la facciata dell'antica chiesa in alto, come maniero. In questo scenario unico, un Robin Hood ci sta sempre bene! Teatro amatoriale, patrimonio dell'umanità! 
Compagnia L'In Stabile


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Foto di Donatello Vignoli 

Foto di Donatello Vignoli 





sabato 14 luglio 2018

Scattiscritti Lugli di paese...foto di Marco Galeotti

Poppiano vista da San Quirico foto di Marco Galeotti 




"Fusano" cicale e grilli, in questo sabato di metà luglio, caldo come deve, silenzioso come il primo pomeriggio comanda. Lontano dalle città, si vive meglio. Metti il passo nella via costeggiata di olivi, cipressi, posi gli occhi sul grano che cresce, sulle balle di fieno appena fatte. Anche l'autobus ha diminuito le sue corse, le scuole chiuse dettano legge. Imposte chiuse, persiane a ponte, giardini in fiore, angoli e sdraio, per pisolare un poco, con le piante dei piedi sull'erba. E se prendi il cammino quando raffresca, paesaggi, da rivedersi senza la stanchezza dell'averli già visti... 









lunedì 9 luglio 2018

Pit Stop E smettetela di fare gli snob!





A vedere un film di Carlo Vanzina al cinema, non sono mai andata. Forse ne ho visti due, tre a esagerare, in uno degli innumerevoli passaggi televisivi. Ho visto i più noti, quelli che aprirono un filone, seguito da molti, moltissimi, visti gli incassi, ma non da me. Ognuno fa le sue scelte e quelle non erano e non sono le mie. Come succede spesso, quando se ne va un personaggio noto, c’è il bisogno di dire, di mettere insieme parole e pensieri, magari fino a quel momento mai pensati. Sulle doti o non doti di Carlo Vanzina regista, non mi esprimo, del resto come ho scritto, non l’ho seguito. E non esprimo nemmeno sul Carlo fuori dai ciak, perché per farlo avrei dovuto allo stesso modo seguirne la vita privata.
67 anni, più di 60 film, spalmati su 40 anni. Che sia piaciuto o meno ciò che ha raccontato e come lo ha raccontato, non ha poi così tanta importanza, resta il fatto che Carlo Vanzina ha fatto a suo modo e nostro malgrado, per chi come me non lo ha seguito, la storia del cinema italiano. Inutile fare gli intellettuali e asserire il contrario. Vanzina ha messo insieme il  pirla e il coatto, ha dato il via alla carriera di molti attorucoli, diventati poi, alcuni, attori . Ha dato "da mangiare"  a parecchie maestranze: film corali, paradisiache location, sfarzo. Ha ridato un “ruolo”a chi da tempo non lo aveva. Il mondo dello spettacolo è infame, basta poco per "diventare" e meno di quel poco per sparire. Vanzina films, films da cassetta, da botteghino, hanno incassato cifre astronomiche, hanno ri portato la massa al cinema, sono stati un fenomeno di massa. 
Che ci piaccia o no. 
E smettetela di fare gli snob!

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