venerdì 16 gennaio 2015

Pit Stop...indotto! :)


Jacopo Chiostri scrive…

“Questo umile barattolo, di chissà quale provenienza, ha una storia: da sempre l'ho visto in casa pieno di caffè, stamani mi sono risoluto a vuotarlo (troppo ormai scortecciato, forse arrugginito) ma non lo butto, finirà in qualche scaffale, certo, se fossi Marcel P. chissà che pagine memorabili potrei scriverne, invece è solo uno dei tanti ricordi della mia 'recherche'.”

 
Indotta dalle sue parole così ho proseguito…
 
“Carabarattoli di famiglia…  


La colazione di quel mattino fu più lunga del solito. Si attardò al tavolo della cucina. Tra le mani la tazza di caffellatte caldo, davanti agli occhi la moka, il bricco del latte che emanava odore di liquido portato a bollitura, il barattolo del caffè, vuoto. Motivo dei quel suo attardarsi mattutino una serie di “ultimi”: ultimo cucchiaino di caffè contenuto nel barattolo andato in bevanda, ultimo passaggio di polvere scura dal barattolo al filtro della moka da uno, ultima volta che avrebbe riposto il barattolo dove solitamente stava. Dopo un’attenta, ponderata, sofferta osservazione dell’oggetto in questione, la decisione irrevocabile del suo pensionamento. Ammaccato nelle forme, arrugginito nel materiale, stinto nel colore, il barattolo sembrava implorarlo: “Riponimi, rammentami, dammi degna sepoltura tra gli affetti”. 
Nella sua testa fu caos. 
Gli sgomitavano i ricordi, si accavallavano le immagini. Unico protagonista di tutto quel turbinio di emozioni da tempo in deposito, il barattolo di caffè. 
Buttò l’occhio all’orologio appeso alla parete sopra al frigorifero. Un veloce ripasso a memoria delle urgenze della giornata. Non ne trovò. 
La colazione finita e la saga di “ultimi” rimasero sul tavolo. 
Il caos andò in ordine sul foglio.



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Il barattolo di caffè di Jacopo Chiostri


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