lunedì 12 febbraio 2018

Impressioni in penna... Come l'impronta di un quadro di Lidia Paola Popolano



Le mie “impressioni in penna” nascono dal desiderio di far migrare nella scrittura, quello che l’anima ha visto, digerito, rielaborato. Perché a modo mio resti…







Un lungo racconto, da leggersi volendo, anche in una sola volta. Un andare e tornare dal passato al presente per capire dove condurre il futuro. “Come l’impronta di un quadro di Lidia Paola Popolano. Una perdita, quella della madre, una casa, due sorelle, diverse ma complementari, l’inaspettato e insospettabile ritrovamento di alcuni diari, quaderni, lettere (difficile collocarli), scritti dalla mamma durante un preciso arco temporale. Mentre si decide come dismettere la casa, dividere oggetti, vendere mobilia o ricollocarla altrove, Lina, voce narrante e protagonista della storia, centellina la lettura di quelle pagine scritte dalla mamma, che ora più che mai, le pare di non aver mai conosciuto. Quella consegna in scrittura, non solo le da la chiave di accesso alla sua memoria, ma rinnova la sua, anche dove credeva perduta. Tornano le immagini, si riattivano gli odori e i sapori dell’infanzia, della giovinezza. Un bombardamento di ricordi, che con nomi e luoghi raccontati nelle lettere, s’imparentano. L’incontro spiazzante con l’ adolescenza della mamma, dichiaratamente fascista, da cui Lina prenderà le distanze, da cui Lina proverà a capirne i motivi della scelta. 


Come l’impronta che lascia un quadro quando lo si toglie dalla parete, la lettura dei diari, il soggiorno in quella casa, lo scambio di vedute con la sorella più “terrena”, lasceranno nell’animo della protagonista un’impronta indelebile, un passaggio, un ponte, verso un futuro la cui destinazione sarà ora più chiara.
E’ un finale aperto quello che l’autrice Lidia Paola Popolano, ci consegna, sembra tenda la mano a un proseguo già in mente. 
Se così è, aspetteremo.

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