domenica 21 aprile 2013

Da 1000 a 4000 battute spazi inclusi "Prova generale"



“Prova generale”

Aveva ingaggiato una compagnia teatrale perché mettessero in scena sotto suo preciso copione, il suo funerale. Non avrebbe sopportato, dopo una vita terrena vissuta in armonia di nuance, di mise ad uopo per ogni occasione, di dimore in tinta dai pezzi d’antiquariato in perfetta alchimia con l’high tech dominante, di presentarsi al mondo eterno con le stesse credenziali. 
“Troppo poco”- aveva risposto secca- quando un paio delle amiche più intime, le avevano suggerito di lasciare istruzioni scritte come normalmente se si vuole si fa. No, lei voleva sincerarsi da viva come si sarebbe vista da morta e il suo stato di donna abbiente glielo permetteva. 
Furono giorni intensi, frenetici: la scelta della chiesa per la funzione, l’agenzia funebre all’ultimo grido in fatto di opzioni mortuarie, il quartetto d’archi e le melodie di sottofondo per accompagnare l’estremo saluto. Modello, tessuto, colore dell’abito da indossare per il trapasso, richiesero più tempo rispetto a tutto al resto. Ad un fiorista a 2000 chilometri di distanza ma rinomatissimo per le sue estroverse corone, furono commissionati gli addobbi. In ultimo venne stabilita la velocità di crociera del corteo funebre, a cui tutti avrebbero preventivamente per iscritto aderito. Non era l’idea della morte che l’ossessionava, ma come ci sarebbe arrivata. 

La prova generale fu un trionfo, la prima e l’ultima un’apoteosi…



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