martedì 19 dicembre 2017

Da 1000 a 4000 battute spazi inclusi Montespertoli Piazza Machiavelli





Piazza Machiavelli, piazza vecchia, come la chiamano i paesani. In questo scatto di giornata, il sole di fine dicembre si affaccia tra i rami dell’abete natalizio. Si dice che qui “i’ vento e un manca mai”, d’estate e d’inverno mutando solo di nome. Si dice che “e bisogna fare una bella pettata pe’ arrivacci”, l’ultimo pezzo di Via Sonnino infatti, s’impunta e anche se ci arrivi dal lato opposto, le ginocchia son costrette a spingere. Così, vuoi per il vento che per la salita, a questa piazza, che di Montespertoli vecchia prova ancora a raccontarci, gli si preferisce quella del Popolo, piazza nova,  piazza del Comune, quella che tutti accomuna nello struscio, nelle ricorrenze, negli eventi. Eppure di questo paese bombardato, ricostruito, ri nato, ri popolato “dai i’ sua e da quelli di fori”, piazza Machiavelli è il suo documento storico, con le due Torri degli orologi, con la biblioteca, il museo Amedeo Bassi, sede dell’ufficio turistico, le facciate dei palazzi antichi dalle finestre piccine e qualche balconcino dalle ringhiera in ferro battuto a un passo dal tetto, la caserma dei carabinieri, la chiesa di Sant’Andrea. E poi le botteghe, che del vento e della salita non si fanno cruccio e con fiducia ancora resistono. 


C’è qualche panchina nella piazza, prendetevi tempo, sedetevi su una, voltate e alzate lo sguardo in più direzioni, raccogliete negli occhi, andate in passato, anche solo nel vostro se l’avanzata età vi mette in circolo ricordi, oppure immaginate e basta, ciò che fu e avvenne, soddisfatti del fatto che sia stato preservato. 

“Che gioiellino che s’ha!”
Vento e salita, valgon bene una piazza…

Piazza Machiavelli Montespertoli foto di Massimo Tognelli 



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