domenica 19 agosto 2018

Pit Stop Agosto 2018 Vacanza solidale Norcia, Preci, Visso...


Norcia, Preci, Visso...14/15 agosto 2018



Una giornata dolorosa ma necessaria, per capire, rendersi conto, oltre le immagini televisive e i reportage fatti da altri. Entriamo a Norcia da una delle sue porte ferite. Il corso cerca di ripartire, con alcune attivita' commerciali riaperte dove gli edifici non troppo danneggiati lo hanno permesso. Chiusa l'antica sede del Bar gelateria Roma, meta fissa per chi arrivava dalla Porta Ascolana e non solo, ritrovo orgoglioso dei norcini.

Proseguiamo cercando di ricostruire mentalmente cosa c'era e dov'era, leggendo sugli sporti la nuova collocazione dell'esercizio.

La piazza, quella piazza, ammirata piu' volte, sede dei tanti collegamenti del dopo sisma, non sembra nemmeno la stessa.

Della chiesa di San Benedetto resta solo la facciata ingabbiata, mentre un grande telone ricopre le macerie della sua integrita' sbriciolata. Lo stesso vale per le altre minori ma non di minore importanza. Porte chiuse, vicoli interdetti, silenzio, appena si lascia corso e piazza. Ritroviamo un po' di "struscio " uscendo dalle mura, ferite in piu' punti, dove una schiera di moduli in legno, ospitano le botteghe che nel centro non hanno potuto riaprire. Compriamo cioccolata, scambiamo parole e sensazioni, perche' non mi stanchero' mai di dirlo, fermarsi a parlare con la gente, e' il meglio del meglio del viaggio, figuriamoci in questi casi...

Ripartiamo, sosteremo e visiteremo Cascia, ma gli obiettivi sono Preci e Visso, anche se gia' qualcuno ci consiglia di non andare in quest'ultima, se si e' vista prima.


L'area di sosta sotto il paese di Preci, esiste ancora. Siamo solo in due camper. Saliamo con fiducia, ignorando totalmente che dovremmo fermarci ben presto. Questo piccolo gioiello, arroccato, aggrappato ai piedi dei monti Sibillini, e' tutta zona rossa, e' tutta bellezza per forza maggiore abbandonata. Tutto questo ce lo raccontano alcuni romani che hanno ancora casa qui. Danni lievi, resa agibile con pochi interventi, ma intorno a loro deserto. Raccontano, appassionati di questo borgo, leggendo sconforto nei nostri occhi, commozione nella nostra voce, ricordando come lo ricordavamo. Ci ringraziano per essere qui, per la testimonianza di affetto, per la memoria di questo piccolo paese che porteremo con noi.


La visione di Visso solo da lontano, ammutolisce entrambi. Piove, non ci fermeremo. Ci avevano detto ma non cosi' credevamo. Penso al Palazzo Comunale, alla sua entrata, penso alla galleria del pittore Giovannini, con cui messaggio spesso, la colazione al Bar Sibilla, il giro della piazza brulicante di chi torna alle radici, di chi si affaccia per la prima volta in questa ennesima bomboniera firmata Sibillini. Anche qui, fuori il centro storico, si prova a riprendersi la vita.

Sfioriamo CastelSantangelo sul Nera. La pioggia e' piu' intensa, il magone pure. E' ferragosto e per nostra fortuna la strada che porta diretta a Castelluccio, e' aperta. Ci arriviamo che fa tramonto.

Un tramonto di Castelluccio.

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