mercoledì 26 dicembre 2018

Pit Stop Intrecci




Non c’è nessuna linea tra la vita e la morte, nessuna distanza o distacco. E’ un intrecciarsi vicendevolmente. Esserci non esserci…siamo qui quelli che siamo, siamo lì quelli che in un’altra dimensione stanno. Si vedono volti, si sentono voci, si recepisce presenza, basta solo essere predisposti all'ascolto. Ma forse non è nemmeno questione di questo. E’ proprio che vita e morte hanno le mani tese e le dita che s’intrecciano. E’ un continuare per proseguire, dove il destino ha fermato. Non mi pongo il problema di essere capita, non mi interessa. Sono riflessioni notturne di una notte dormita per metà, quando il buio e il silenzio conducono senza manovratore, il movimento del pensiero.
Nella luce del giorno ripensi, tieni e scarti. Tutto senti. Un perenne e progressivo sentire ti accompagna. Fai parte di quelli che faticano a stare a galla e abbisognano di immergersi tra i fondali, fino dove il fiato e la spinta, riescono a portarli. Intrecci di vita e di morte, si sciolgono quando la luce squarcia, si calamitano a vicenda quando il buio tutto riagguanta. Ognuno la pensi come vuole. Io così la penso.


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