giovedì 7 maggio 2020

Impressioni in penna La belle époque

Le mie “impressioni in penna” nascono dal desiderio di far migrare nella scrittura, quello che l’anima ha visto, digerito, rielaborato. Perché a modo mio resti…


Dal divano scelgo. I film francesi mi attirano spesso, hanno quell'andamento lento, sofisticato che mi prende, mi conduce piano, mi accompagna nel racconto, mi lascia “bene” ben oltre i titoli di coda.
La belle époque non mi tradisce e poi lui, Daniel Auteuil, una garanzia. 

Raccontare la pellicola per filo e per segno ( volendo usare una frase fatta) sarebbe un affronto: vedetelo! Leggero, ironico, mai patetico e in caso lo fosse lo fa con tenerezza, quella tenerezza che si riserva alle intimità ben impresse e rinchiuse in se stessi. 


Poter riviere un giorno della tua vita vissuta… poter rientrare oggi nel tuo ieri come fosse ieri davvero, ricostruito nei minimi dettagli, in parole, sensazioni, pensieri pensati, fatti precisi in sequenza avvenuti, in…atmosfera ricostruita che di tutto è la più importante: l’atmosfera, ripetibile senza suffisso di negazione, riscrivibile come ieri, pur essendo in oggi. Mi si fa corto il respiro mentre mi scorre davanti il giorno rivissuto di Victor, provando a ripescare il mio, nel mio "mio". Cerco veloce, metto il time-lapse ai ricordi: deve essere istintivo, estemporaneo, non architettato. Un giorno preciso non ce l’ho, ma un periodo sì, non ho dubbi, eccolo, riaffiora, è lui, è l’ estate del 1981, unica e mai ripetuta, quella! Tanto semplice e naturale da non essere speciale, tanto speciale per naturalezza e semplicità. Quella dopo, quella del 1982, fu sconvolta dal dolore e dai cambiamenti, di quelli da cui, non si torna indietro.



Ecco sì,  ho scelto, senza ombra e senza dubbio, dove voler rivivere potendo, mentre le lacrime ingombrano gli occhi e la voce non riesce a uscire. Mi commuovo vivendo quella scelta, stare nella finzione altrui, ha anche questo potere: far tornare a volte la tua realtà vissuta, quando pensavi di averla riposta per sempre. 
“Io so dove tornerei. E tu?...”
“Io non lo so, ma come fai te?…Già, ma te sei diversa, tu sei per queste cose…” 
Non gli dico che in quel tornare c’è anche lui. Diversi ma complici, nel tempo, col tempo e per il temo che resta, come Victor e Marianne. 
La belle époque, la bella epoca. 

Film consigliato per rivivere la propria… 

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