"Incontri"
Sara lo trovò scontato, sia nei lineamenti che nel modo di parlare da libretto di istruzioni.
Sara lo trovò scontato, sia nei lineamenti che nel modo di parlare da libretto di istruzioni.
Dette un’occhiata frettolosa all’orologio: ancora due minuti e la luce verde sul tavolo sarebbe tornata rossa e quella conversazione finita. L’ interlocutore, di cui aveva già dimenticato il nome, si stava rivelando di una noia mortale e di certo a quei dieci minuti di primo approccio, di anticamera per futuri incontri, non ne sarebbero seguiti altri. Almeno per lei.
Approfittando del fatto che il tipo in questione abbassava lo sguardo sulle sue mani in tormento a metà di ogni frase pronunciata, Sara osservava le donne e gli uomini seduti ai tavoli vicino, tutti impegnate nel medesimo intento: quello di diventare coppia.
La luce verde lampeggiò tre volte. Mancava un minuto alla fine dell’incontro.
“ Bene, dammi il tuo numero che ti faccio uno squillo così ti resta il mio. Ok?”
Sara, occhi spalancati e assenti oltre il volto di lui, senza esitare, mettendo via ogni forma cortese e cordiale rispose:
“No, non credo proprio, non vedo cos’altro potremmo avere da dirci dopo questi dieci minuti di conversazione. Che poi, a dirla tutta, più che una conversazione è stato un monologo: il tuo, e anche parecchio noioso. “
Lui si fece rosso in volto, ricacciò nella tasca il cellulare, borbottò un “ciao” tra denti e labbra, allungò la mano per poi ritrarla subito, visto che quella stretta non aveva motivo di compiersi.
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