martedì 14 agosto 2012

Pennellate di parole "Un giorno"


Sogni Vittorio Corcos 1896 Galleria Nazionale d'Arte Moderna  e contemporanea di Roma

Un giorno

Alle 6,55 di ogni giorno feriale,  Aimo si sedeva sulla panca di legno della pensilina del tram  di Viale Petrarca, in attesa del numero 12, che alle 7,10 lo avrebbe condotto all’Istituto d’arte Modigliani, scuola con passione frequentata. Su quel viale di pioppi  si affacciavano le dimore antiche della sua piccola cittadina, testimoni immobiliari di un centro storico  ancora ben conservato. Una periferia sobria ed efficiente sviluppatosi intorno come una raggiera, non creava disturbo.   
Da tempo Aimo giungeva alla fermata con lo stomaco in subbuglio, le guance,  il cuore in tumulto. Dall’altra parte del viale stessa altezza, stessa pensilina, alla solit’ ora arrivava lei.
Trafelata, la chioma ondulata arruffata sulle spalle, neve la pelle del volto, gli occhi diamanti, di grigio e d’azzurro, gli abiti morbidi a nasconderle le forme del corpo che non s’immaginava.
Pochi erano i minuti lasciati ad Aimo per quella visione mattutina, ma riusciva a farseli bastare, a imprimerli nella mente e nell’anima,  a conservarli quasi intatti fino al giorno successivo.

Un giorno a “Lei” dette un nome,  che a nessuno confessò, le costruì addosso una storia che solo lui conosceva, la immaginò più volte, proiettata in altra era e in altro luogo distante. Tentò di analizzare il  suo sguardo perso nel nulla ma che oltre quel nulla tutto e tutti osservava. Assorta nei suoi pensieri, nei sogni, troppi intimi e profondi per essere svelati.

Andò in primavera il tempo, l’aria si fece mite, di foglie nuove e verdi si caricarono i pioppi del viale.
Vederla soltanto per quei pochi minuti ad Aimo non bastò più.
Un pomeriggio di sole mentre disteso sul letto la pensava, prese foglio, matita, colori e la disegnò, così come solo lui l’aveva in un tempo non loro, immaginata. Lontano da occhi indiscreti nascose quel ritratto d’amore tra le pile di libri che invadevano la scrivania. Un giorno, con un coraggio che ancora ignorava,  avrebbe consegnato il disegno alla sua destinataria; attraversando il viale tra la gente incuriosita,  con i battiti del cuore a risuonargli nelle orecchie.
Un giorno…

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