Sogni Vittorio Corcos 1896 Galleria Nazionale d'Arte Moderna e contemporanea di Roma |
Un giorno
Alle
6,55 di ogni giorno feriale, Aimo si
sedeva sulla panca di legno della pensilina del tram di Viale Petrarca, in attesa del numero 12,
che alle 7,10 lo avrebbe condotto all’Istituto d’arte Modigliani, scuola con
passione frequentata. Su quel viale di pioppi si affacciavano le dimore antiche della sua piccola
cittadina, testimoni immobiliari di un centro storico ancora ben conservato. Una periferia sobria ed
efficiente sviluppatosi intorno come una raggiera, non creava disturbo.
Da tempo Aimo giungeva alla fermata con lo
stomaco in subbuglio, le guance, il
cuore in tumulto. Dall’altra parte del viale stessa altezza, stessa pensilina,
alla solit’ ora arrivava lei.
Trafelata, la chioma ondulata arruffata sulle
spalle, neve la pelle del volto, gli occhi diamanti, di grigio e d’azzurro, gli
abiti morbidi a nasconderle le forme del corpo che non s’immaginava.
Pochi erano i minuti lasciati ad Aimo per quella
visione mattutina, ma riusciva a farseli bastare, a imprimerli nella mente e
nell’anima, a conservarli quasi intatti
fino al giorno successivo.
Un
giorno a “Lei” dette un nome, che a
nessuno confessò, le costruì addosso una storia che solo lui conosceva, la immaginò
più volte, proiettata in altra era e in altro luogo distante. Tentò di
analizzare il suo sguardo perso nel nulla
ma che oltre quel nulla tutto e tutti osservava. Assorta nei suoi pensieri, nei
sogni, troppi intimi e profondi per essere svelati.
Andò in primavera il tempo, l’aria si fece
mite, di foglie nuove e verdi si caricarono i pioppi del viale.
Vederla soltanto per quei pochi minuti ad
Aimo non bastò più.
Un pomeriggio di sole mentre disteso sul
letto la pensava, prese foglio, matita, colori e la disegnò, così come solo lui
l’aveva in un tempo non loro, immaginata. Lontano da occhi indiscreti nascose
quel ritratto d’amore tra le pile di libri che invadevano la scrivania. Un
giorno, con un coraggio che ancora ignorava, avrebbe consegnato il disegno alla sua destinataria;
attraversando il viale tra la gente incuriosita, con i battiti del cuore a risuonargli nelle
orecchie.
Un giorno…
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