Rintanata tra le pareti domestiche mi dedico ad un qualcosa... L'estate si sente. Nel calore, nelle zanzare, nel torpore pomeridiano che avvolge. La campagna mi culla. Mi accudiscono il silenzio, i colori, i tramonti. La città non è poi così lontana, quanto basta per andarla a vivere solo se ne ho voglia. Da quando le scuole sono chiuse, la mattina si è fatta ancor più sonnolenta; il traffico è diminuito e si odono di nuovo i piccoli rumori dei campi e degli animali che li popolano.
Quando è stato?...Giovedì,
venerdì forse, che camminando da queste mie parti ho dato uno sguardo
intorno e mi son sentita al posto giusto. Giusto per me. A volte sbagliando si
da per scontato il luogo dove abitiamo, perchè le nostre dimore, pur umili e
piccole che siano, non sono mai né formicai, o dormitori, ma hanno un'anima,
respirano, e lasciano ancora che loro porte rimangano aperte...
Quasi, quasi ora esco, mi avvio
per una breve passeggiata. Si può fare. Troverò volti in rientro conosciuti e
viottoli meno trafficati ad accogliermi. Dopo, passerò la "pomarola",
cuocerò le zucchine comprate in maremma, apparecchierò la tavola... Nulla di
che, cose normali, quotidiana routine.
Ma, si vede che stasera mi andava
di alleggerirmi i pensieri che son sempre troppi. Per un poco li
deposito nell'angolo, tanto so bene come quando, andarli a riprendere...
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