venerdì 28 dicembre 2012

Da 1000 a 4000 battute spazi inclusi "Odori d'infanzia"


"Odori d'infanzia"

“Vesti la giubba e la faccia in farina…” 
Quando il trucco del volto si frantumava sotto la spugnetta imbevuta di struccante a buon mercato, la romanza partiva. 
Sere di smorfie ripetute le sue, corpo in linguaggio, volto in instancabile movimento, perché la maschera rappresentata giungesse ogni volta con identica intensità all’ultima poltroncina dell’ultima fila, dove seduto in attesa di riso, l’ennesimo adulto bambino aspettava. 
“Ridi pagliaccio”, proseguiva la romanza cantata con impeto accorato dal tenore. In quell’attimo preciso la collezione di odori d’infanzia, tornava alla sue narici…

…C’era odore di sugo di carne, che impregnava le stanze di casa la domenica mattina, già prima delle dieci.
Odore
bianco, di borotalco, che asciugava il suo piccolo corpo dopo il bagno dei giorni di festa,.
Fragranza di zucchero e cannella, che incontrava sulla porta dell’antica pasticceria del quartiere.
Puzzo,
di naftalina, che inevitabile accompagnava la prima uscita invernale del capellino della nonna.
Profumo d
i "Acqua di colonia 411", tra le forcine del biondo chignon della zia zitella.


Andava sfumando la musica, quando l’odore acre e pungente di sigaro toscano di suo padre, si confondeva tra una lacrima e un sorriso.


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2 commenti:

  1. Che dire Giovanna, sei così abile a descrivere ciò che ognuno di noi ha dentro e vorrebbe esternare!

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